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En Garde! Manifatture artistiche, materiali preziosi e ritualità tradizionali nelle antiche armi del Museo Civico

En Garde! Manifatture artistiche, materiali preziosi e ritualità tradizionali nelle antiche armi del Museo Civico

Museo Civico Etnografico “Giovanni Podenzana”

Fino al 04 Maggio 2025

L’esposizione permette di ammirare una sezione museale, l’etnografia non europea, di cui raramente il pubblico ha fruito e che rappresenta un unicum nel panorama regionale per cui il Museo Etnografico risulta una delle istituzioni più importanti.

Una sezione, dunque, per ammirare simboli di civiltà affascinanti come il tomahawk dei nativi americani, il boomerang degli aborigeni australiani e i kris indonesiani

Tutti strumenti usati per la caccia, per la difesa e per riti e cerimonie religiose, permeati di grande spiritualità e fieri portatori dei valori delle comunità che li produssero.

Di grande fascino sono  gli accessori destinati ai membri più valorosi delle tribù o dei clan come le lunghe filze di iridescenti elitre di coleottero degli indios amazzonici o l’amuleto cinese a forma di spada.

La mostra riunisce i manufatti più significativi delle collezioni storiche per luogo di provenienza e il percorso espositivo, inaugurato da un’uniforme da consigliere comunale di cui si dotò il Comune della Spezia negli anni Trenta dell’Ottocento su concessione di Re Carlo Alberto, si snoda in cinque sezioni principali.

La sezione iniziale riguarda la nuova donazione con un particolare riferimento alla famiglia Lardon, che arrivò alla Spezia nell’Ottocento dalla Russia e che aveva inizialmente aperto la locanda Odessa di cui molti spezzini hanno sentito parlare.

La seconda sezione, dal Nord al Sud America, è dedicata all’esposizione delle raccolte di Padre Castrucci, missionario in Amazzonia e di Giovanni Capellini, illustre geologo italiano, che incontrò gli Omaha durante un breve soggiorno in Nebraska nel 1863.

La terza sezione riguarda la spiritualità asiatica con la collezione del conte Giulio della Torre comprendente trentasei pezzi al tempo catalogati come lance, sciabole, pugnali, daghe e coltelli, armi bianche orientali raccolte nel 1906.

La quarta sezione riguarda le panoplie oceaniane con i manufatti raccolti da Giovanni Podenzana in Australia dove giunse nel 1891.

La quinta e ultima riguarda gli equipaggiamenti per affrontare il deserto. Risalgono al lungo periodo coloniale italiano i manufatti provenienti da Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia.

La mostra curata, da Giacomo Paolicchi, mette in luce la produzione artistica, l’utilizzo di materiali spesso rari e preziosi, la ritualità e la gestualità legata alle armi bianche e da fuoco che costituiscono un nucleo molto importante e consistente delle civiche collezioni spezzine formatosi grazie ai generosi lasciti di molte famiglie locali.